Scadenze
IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI
LE SCADENZE DA RISPETTARE
Gli adempimenti necessari per dare seguito a quanto previsto dal Decreto Legislativo 49/2010, che recepisce la Direttiva comunitaria 2007/60 relativa alla Valutazione ed alla gestione del rischio da alluvioni, devono seguire una precisa tempistica:
- Giugno 2011 - Valutazione preliminare del rischio e identificazione delle aree a rischio potenziale di alluvioni. In considerazione dell’avvenuta elaborazione dei Piani stralcio di Assetto idrogeologico che tutte le Autorità di bacino hanno già approvato, l’Italia ha comunicato alla CE di avvalersi delle misure transitorie previste all’articolo 11 del Decreto 49/10 e di procedere quindi direttamente all’attività di mappatura della pericolosità e del rischio di alluvione secondo quanto previsto all’art. 6.
- Giugno 2013 – Per tali aree entro il giugno 2013 devono essere predisposte le mappe di pericolosità e di rischio secondo l’articolo 6 del Decreto 49/10.
Nella redazione delle mappe di pericolosità devono essere considerate: le alluvioni rare di estrema intensità, tempo di ritorno fino a 500 anni dall’evento (bassa probabilità); le alluvioni poco frequenti, tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (media probabilità), le alluvioni frequenti, tempo di ritorno tra 20 e 50 anni (elevata probabilità) e per ognuno di tali scenari devono essere indicati l’estensione dell’inondazione, l’ altezza idrica o livello e le caratteristiche del deflusso.
Nella redazione delle mappe di rischio devono essere considerati diversi elementi quali il numero indicativo di abitanti potenzialmente interessati, le infrastrutture e strutture strategiche, i beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse, la distribuzione e tipologia delle attività economiche insistenti nell’area potenzialmente interessata, gli impianti di cui all’all. 1 al D.Lgs. 59/2005 e le Aree protette individuate all.9 parte III del D. Lgs. 152/2006.
- Dicembre 2015 – Redazione del Piano di gestione del rischio da alluvione che tenga conto delle misure strutturali e non strutturali finalizzate alla prevenzione, protezione e preparazione, con l’obiettivo di ridurre le conseguenze negative per la salute umana, il territorio, i beni, l'ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche.
- 2019-2021 - Aggiornamento e riesame del piano di gestione del rischio ogni 6 anni. Dal 2015 le revisioni del piano di gestione del rischio (2007/60 CE) sono coordinate con quelle del piano di gestione delle acque (2000/60/CE).